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  • #STORIEALCHECKIN

Island Hopping in Grecia

Ho un difetto. Sono Greciadipendente. E ne ho un altro: quando si tratta di scegliere su quale isola sbarcare vado letteralmente in tilt. Una non mi basta. Due, tre, quattro? E quanto tempo ho a disposizione per la mia ennesima vacanza greca? Allora sì, dai: in 10 giorni 3 isole riusciamo a visitarle!

Si chiama Island hopping ed è una sindrome rara, che si sviluppa generalmente in pieno inverno, quando sullo schermo del telefonino scorrono le immagini di quei cieli azzurrissimi, di quelle inconfondibili casine bianche senza tetto e del mare cristallino che solo la Grecia sa offrire. Un morbo che si acuisce in primavera: si risvegliano i sensi e si risveglia la voglia incontenibile di prendere e partire. Destinazione? Cicladi ovviamente. O forse Sporadi. O magari Ionie. Anzi, facciamo Dodecaneso e non ci si pensa più! Questo è il trip mentale che mi attanaglia ogni volta che decido di organizzare un viaggio in Grecia. Non torno mai volentieri nello stesso posto, per la Grecia si fa eccezione. Non conto più le volte in cui i miei piedi hanno sfiorato quella sabbia dorata e finissima, ma non mi annoio e non riesco a resistere alla tentazione. Di tutte le destinazione greche pianificate, dedico questo articolo all’ultima vacanza, quella dell’estate 2021.


Fase 1: DECIDERE. Grecia si o Grecia no? Ok, Grecia anche stavolta

Fase 2: SPULCIARE la Lonely Planet ormai consumata e scegliere quale tra le millemila isole battere

Fase 3: ACCORGERSI che le vorresti fare tutte ma che i mezzi (ed il tempo) non te lo permettono

Fase 4; PIANGERE (per il punto 3)

Fase 5: ELABORARE il lutto e fare un’accurata selezione.


Dopo notti passate a “studiare” blog (consiglio questo, è stato la mia Bibbia) e a sognare Pita Gyros ho incastrato un po’ di informazioni e tracciato il mio itinerario un po' zoppo e molto ingenuo: 8 giorni pieni, atterriamo a Mykonos (solo per comodità), ci trasliamo a Koufonissi e facciamo un blitz ad Amorgos.


Il tutto evitando ovviamente l’alta stagione. Partiamo il 30 maggio per scommettere sulla prima settimana di giugno. Zero caos, acqua ancora un po’ freschina ma l’atmosfera è quella che preferisco. Quella di un’isola che esce dal letargo, si stiracchia ed inizia a farsi bella per i suoi spasimanti.


DUE GIORNI A MYKONOS


L’impatto è wow. Non è una località che sognavo di vedere; troppa trasgressione lì, troppo “vecchia” io. Eppure, a modo suo, ha saputo conquistarmi. Per i vicoli fitti e labirintici in cui perdersi (e sì, ci siamo persi appena arrivati, non facile trovare l’hotel se non hai google maps in aiuto!). Per le boutique decisamente hipster, hippies, shabby chic e tutte le tendenze glamour che fanno impazzire una ragazza amante del bianco, degli accessori, delle borse, dei sandali e dell’artigianato, quello autentico e non commerciale. I primi di giugno già tanto affollamento, locali presi di mira da orde di turisti (e crocieristi), ristoranti pronti a spolparti il portafogli. Ma dai, esame superato. Dopotutto era solo la nostra base di partenza.



Bandita la folle vita notturna di Mykonos, eliminate le spiagge più frequentate, ci siamo goduti la lentezza di una camminata al tramonto, ai mulini, lungo la “Piccola Venezia”, fotografando scorci unici, che non stancano mai. Mykonos è case di panna, chiese ad ogni angolo, e tutto sembra uscito da un dipinto. Palette perfette, cielo e nuvole in sintonia con tutto il resto.


DOVE ALLOGGIARE A MYKONOS


Villa Pinelopi, nascosta e riparata ma centralissima. Una porticina “segreta” si apre su un giardino stupendo. Oltre le mura, il delirio. Un piccolo mondo “protetto”.




Al ritorno abbiamo testato il Jenny’s Summer Houses a Platis Yialos, giusto per assaporare una zona diversa dell’isola. Il panorama da lassù squarcia gli occhi. Nonostante sembri fuori mano ha a portata di “piedi” le due cose fondamentali: ottimo bar per colazione con vista e ottimo ristorantino di specialità greche per la cena. Cosa chiedere di più? Una specie di "Hollywood" greca, a mio avviso. Posizione collinare, defilata ma sontuosa.



PERCHE' ANDARE A KOUFONISSI


Pangaia Seaside Hotel: il paradiso all’improvviso. L’isola è una chicca. Piccola. Raccolta. Timida. All’inizio uno choc; cosa ci facciamo 5 giorni qui? Poi ti renderi conto che Koufonissi non sarà mai abbastanza. Non spenderò parole per raccontare l’esperienza di un’isola che ogni turista vorrebbe tenersi per sé. Difficilmente eguagliabile. Poche centinaia di abitanti, spiagge ancora incontaminate. Reperti archeologici che riaffiorano così, quando stendi l'asciugamano e non te lo aspetti. E potrei continuare. Due parole però voglio dedicarle alla struttura ricettiva che mi ha ospitato, scelta non casuale (rapporto qualità prezzo formidabile), il lusso a portata di tutti.







Un appartamento che resterà per sempre nel mio cuore, soprattutto per due motivi:

1) terrazzi splendidi da vivere, dove meditare, osservare, rilassarsi

2) taverna pronta all’uso per colazioni/pranzi/cene. Il tavolo non riservato, se va male, affaccia direttamente sul mare. E la mattina appena svegli certe sensazioni non hanno prezzo. Quella taverna ce la siamo goduta notte e giorno: per una birra, uno snack, una sigaretta. Il mondo poteva fermarsi lì. Era tutto quello che per me significa Grecia.






- Alt. Se ami la movida forse questa isola, oltretutto fuori stagione, non fa per te -

COSA FARE AD AMORGOS


Ad Amorgos volevo andare solo per una ragione: rivivere i luoghi del film Le grand bleu di Luc Besson. E invece ho trovato la Chora (il centro storico) più incantevole che potessi immaginare. Una vera bomboniera. Ogni cosa al suo posto (tranne il vento che schiaffeggia forte!). Auto a noleggio per 24 ore e via, esplorare. Vale il viaggio la visita al monastero Panagia Hozoviotissa. Dire suggestivo suona come un'offesa. Il plus, oltre al paesaggio, alle scogliere, alle chiese che calano a picco sulla roccia fino a perdersi nel mare? I monaci che ti accolgono offrendoti bicchierini di Raki, distillato homemade. Guai a rifiutare! La discesa sull’ebbrezza alcolica viene meglio.






Piccola deviazione alla Shipwreck of Olympia, quel che resta (ed è impressionante) di una nave naufragata vicino alla spiaggia Kalotaritissa. Non solo Zante ha il suo relitto, questo è meno popolare. C'è da fare un bel po' di curve per arrivarci, ma merita!




Grecia mia, ti continuo a sognare, immaginare, studiare (e spero presto prenotare).

Prossima destinazione? Non so dove ma sicuramente un Island hopping, questo è certo! Perchè da questa dipendenza, sappiatelo, non se ne esce!

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