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  • #STORIEALCHECKIN

L'autunno a Torino, mini fuga in treno

Due giorni liberi: sei in ferie, amici in ferie. Le ferie tue e dei tuoi amici che miracolosamente combaciano alla perfezione. Come non sfruttare questa congiunzione astrale più unica che rara?

E allora via, si prende un treno e si va. Non importa dove, l’importante è andare; questo lo spirito giusto. Lo confesso, ho fatto un po’ fatica ad adattarmi a questo “mindset”. Sono sempre stata una che pianifica, sceglie con cura il periodo e la destinazione giusta, cerca l’hotel su misura e organizza tutto a tappe. Ma non questa volta, ed è il caso di dire che mollare gli ormeggi, saltare su un treno prenotato alle 23,30 della sera per partire alle 9 del mattino successivo ha i suoi vantaggi. Come quello di trovare la tariffa speciale su Italo e vincere un “salottino” in prima classe che ha trasformato tre ore di viaggio in tre ore di ozio, relax e coccole (con tanto di tè, snack e caffè gentilmente offerti!).


Ma veniamo al dunque. La città scelta all’unanimità con scarsissimo preavviso è stata Torino. Odio tornare nello stesso posto due volte ma mi sono dovuta ricredere. Avevo solo vaghi ricordi della Mole, quasi niente era rimasto in mente del clima, dell’atmosfera poetica che solo questa piccola Ville Lumière che per tanti aspetti somiglia a Parigi, sa regalare. Ed eccoci qua con 48 ore a Torino, antica capitale del Regno di Sardegna, culla del Risorgimento e prima capitale d’Italia.


DOVE DORMIRE A TORINO


La sistemazione che sembrava arrangiata all’ultimo minuto (prenotata su Booking due ore prima di arrivare in stazione) si è rivelata perfetta per le nostre esigenze. E poi il cielo azzurro, l’aria frizzantina dell’autunno e colori pazzeschi. Questa fuga prometteva bene! Abbiamo optato per il Flaneur, un b&b in pieno centro storico, facilmente raggiungibile con una passeggiata dalla stazione. Ho poi scoperto che Flâneur è un termine francese reso celebre dal poeta Charles Baudelaire per indicare l'uomo che vaga oziosamente per le vie cittadine, senza fretta, sperimentando e provando emozioni nell'osservare il paesaggio. Direi ideale visto il contesto!


Spulciando il web poi, abbiamo scoperto che in piemontese Flaneur è chi "se la prende comoda”. Un elogio alla lentezza ed un invito ad una vacanza rilassata. Doppiamente conquistata.


Questo b&b si trova in un'area pedonale dell'antico quadrilatero romano, vicina ai più importanti punti di interesse. In soli 4 minuti si raggiunge piazza Castello. Le principali vie dello shopping sono dietro l’angolo. Ma soprattutto, di fronte alla struttura c’è una delle cioccolaterie più famose della città; la pasticceria Venier, che ci ha deliziato con colazioni da leccarsi i baffi (anche solo la vetrina è tutta da ammirare). Inutile dire che le nostre due mattine sono cominciate proprio dai tavolini di questo elegante bar. La giusta carica per iniziare ad esplorare la città. Pancia piena e sorriso stampato sulla faccia, che per una che odia il mattino come me è un mezzo miracolo.


Il Flaneur è ospitato all’interno di un palazzo storico, bellissimo, in perfetto stile liberty. Oltre alle camere offre un soggiorno comune, per la lettura e la conversazione dove poter sorseggiare del tè, osservare uno spicchio di città affacciati alla finestra e consultare uno dei libri messi a disposizione dai gestori (tra l’altro gentilissimi e super disponibili nel fornirci tutte le informazioni utili al nostro soggiorno).


QUANDO ANDARE A TORINO


Il foliage, ah quanto ho desiderato vedere questo benedetto foliage che sui social sembrava il topic trend costante. Laghi, campagne, boschi: ovunque i colori dell’autunno regalano paesaggi incredibili. Nella mia wish list c’erano diverse località da visitare per riempire gli occhi di foliage, certo non Torino. La città, le auto, dove sta la poesia? Eh no, tutto sbagliato. Perché proprio a Torino la videocamera del mio telefonino è impazzita scattando a più non posso. Un consiglio su tutti? Il parco del Valentino. Bello sempre, in autunno di più. Da non perdere: divertirsi a dare da mangiare agli scoiattoli che affollano il parco. Basta comprare arachidi in uno dei chioschi vicini ed il gioco è fatto. Questi animaletti sono urbani, addomesticati e affamatissimi!






COSA FARE DUE GIORNI A TORINO


Siamo partiti al contrario; visitare i dintorni di Torino. Niente banalità (senza offesa per i tanti musei che affollano la città). Non avevamo voglia di Egizi, Cinema o Risorgimento. E allora ci siamo spinti subito verso Venarìa per visitare l'antico borgo e la Reggia. Scelta vincente, e sai perché? La visita infrasettimanale in bassa stagione consente di muoversi tra i saloni della Reggia e i suoi giardini in completa solitudine. Una sorta di “visita esclusiva”: in un paio di ore siamo riusciti a far tutto, senza file, senza affollamenti. Incluso un ottimo pranzetto consumato nel locale Il thè delle Cinque. Anche questo scelto causalmente ma proprio qui abbiamo degustato il vitello tonnato, gli agnolotti, i tipici tajarin ed il bonet ...specialità della cucina piemontese da far invidia alle migliori piole di Torino.


A proposito di DOVE MANGIARE A TORINO


Per provare la famosa pizza al tegamino siamo capitati da Tommy Tegamino, in via Carlo Alberto, un indirizzo considerato tra i più buoni dove assaggiare questa pizza particolare (la pianella, la mia preferita!)





Sazi e felici ci siamo persi per i giardini della Reggia e con grande sorpresa siamo “inciampati” nel foliage più assurdo che potessimo immaginare. Tutto rosa. Nuvole rosa. Soffici arbusti rosa. Un incanto, una fiaba alla polvere di cipria e tutto grazie alla Muhlenbergia capillaris, una graminacea che vive il periodo di massima fioritura proprio in autunno. (Il bus da e per la Reggia lo abbiamo preso da piazza Castello, Venaria express)






La serata è proseguita, ancora, intorno ad un tavolo. Quello del Bicerin, esperienza di gusto, autentica. Una merenda da campioni all’interno di uno dei caffè ottocenteschi più famosi della città: devanture in ferro, vetrinette ai lati, capitelli in ghisa. Confetteria e caffè-cioccolateria che riscalda cuore e palato. Tappa imperdibile per scoprire qualcosa di più su questo posticino, (tra gli ospiti illustri il Conte Cavour) e soprattutto per assaporare il vero Bicerin della tradizione. Se non sai di cosa sto parlando, leggi qui.






Il giorno due lo abbiamo dedicato alla visita di Superga e del Monte dei Cappuccini. Ancora una scelta “fuori dagli schemi”, per spingersi in alto e godere del panorama da un’insolita prospettiva: quella dello skyline torinese da terrazze suggestive.

Se la prima vale davvero il viaggio (la basilica è una Montmartre in miniatura) per gli appassionati del grande Toro e non solo (per conoscere la tragica storia leggi qui), la seconda può essere evitata. Il Monte dei Cappuccini ha un belvedere, giusto il tempo di scattare una foto che è già il momento di scendere dalla collina e tornare verso piazza Veneto, una delle bellissime piazze cittadine. Altro motivo per il quale visitare Torino nel periodo che precede il Natale? Le luci d’artista. Il city sightseeing gli dedica un tour notturno a parte. Incantevole. Un museo di arte contemporanea a cielo aperto. Andare a caccia di istallazioni è un'altra delle attività che ti consentiranno di conoscere meglio questa splendida città (almeno fino all'8 gennaio 2023).



BUGIARDINO DEL VIAGGIATORE


AVVERTENZE: è importante sapere che...


... questo articolo non parla di cultura/musei/mostre/esposizioni per scelta. Lo scopo di questa uscita improvvisata era liberare la mente, ossigenare il cervello, vivere la Torino dei parchi e dei giardini. Restando forse un po' ignorantelli su certi fronti. Ci perdonerete!


ESPERIENZA ADATTA A CHI: è una dose di autunno negli occhi e nell'anima per colmare l'insaziabile voglia di foliage.


Adatta, quindi, in questo particolare periodo dell'anno, a chi si è stufato delle solite sfumature di giallo/marrone e non vede l'ora di rotolarsi nel rosa soffice e morbidoso delle Muhlenbergia capillaris.

NON ADATTA A CHI: si muove solo in metro/in taxi/in bus. La Torino camminata è tutta un'altra cosa! Ad ogni angolo un caffè da testare. In ogni strada una vetrina da studiare (mi ha colpito la boutique del bonasai, una bella energia e più di 200 alberi da 'annusare')


EFFETTI (IN)DESIDERATI: Del Bicerin, una volta assaggiato, non saprai più fare a meno. Che sia una colazione, una merenda golosa o un "rinforzino" post cena, c'è sempre un buon motivo per ordinare il tuo caffè speciale e degustarlo alla maniera dei poeti e dei letterati di una volta!


VALE IL VIAGGIO: Per me che ho un debole per Parigi, per la sua architettura e per le sue atmosfere bohemien, Torino è una scoperta, una valida alternativa alla Ville Lumière. Edifici e palazzi in stile liberty con abbaini super romantici illuminati di notte. Finestrine in mansarda attraverso le quali "spiare" ed immaginare lo scorrere della vita degli altri. Vista dal "basso" la città è stupenda. E vista dall'alto (Superga è una collina che mozza il fiato) ancora di più!










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