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  • #STORIEALCHECKIN

Matrimonio Quechua in Perù

Come imbucarsi ad una festa "very local" senza sentirsi straniero



In Perù è praticamente impossibile non inciampare almeno una volta in una cerimonia, rito, festa o celebrazione inca. Trovarsi in una piazza, imbattersi in canti e balli che coinvolgono anche il turista facendolo sentire meno turista è un viaggio nel viaggio.

Avere l'opportunità di assistere ad un appuntamento con la tradizione è un modo speciale per conoscere la gente del posto e provare ad integrarsi. A me è successo su una delle isole del Lago Titicaca, in Perù.



ARRIVO SULL'ISOLA DI AMANTANI


L'isola di Amantani ha un fascino incontaminato: se vuoi dormire e mangiare devi farti ospitare dalle famiglie locali. Se vuoi acquistare prodotti artigianali, è la stessa famiglia che allestisce un mercatino in esclusiva, solo per te. Un banchetto molto, molto colorato (ho comprato qui un paio di maglioni di lana di alpaca e vigogna che sono dei piccoli capolavori di morbidezza).


Prima di far visita agli abitanti di Taquile e a quelli delle isole degli Uros, ho trascorso un paio di notti nell'abitazione della famiglia alla quale ero stata assegnata ad Amantani. I saluti, un caloroso benvenuto al sapore di mate, la conoscenza con nonni e nipoti, la sistemazione dello zaino e poi… il richiamo della musica.


E' QUI LA FESTA


Incredibile ma vero, quel giorno, in quel preciso momento, l’isola si stava vestendo a festa per celebrare un matrimonio. Dal pastore al contadino, non c’era abitante che non fosse in qualche modo coinvolto nei festeggiamenti e io non ho resistito.


Un palco, la banda in uniforme, un complesso azzurro trash che mi ha conquistata all'istante. Un intrattenimento parecchio particolare che però ha fatto "partire i trenini di capodanno" proprio come li conosciamo noi (più o meno).

Coi miei compagni di viaggio ci siamo imbucati alla festa, tanto tutto il paese era lì. Nella stessa piazzetta si sono alternati balli, canti, pasti e benedizione degli sposi sotto festoni artigianali realizzati coi rotoli di carta igienica.


Nessuno ci ha guardato con diffidenza anche se i loro abiti tradizionali facevano a cazzotti con le nostre tenute da trekking. Noi, un po' timidi ma tanto curiosi stavamo in disparte. Loro, altrettanto timidi e altrettanto curiosi ci studiavano come fossimo animali strani. Poi la musica ha fatto scoccare la scintilla. Il muro della diffidenza si è sgretolato e da imbucati in men che non si dica ci siamo trasformati in invitati a tutti gli effetti.


Presi sotto braccio siamo stati letteralmente trascinati in pista.

Ci hanno insegnato a ballare come solo loro sanno fare.

Senza riuscire a parlare ma comunicando a suon di gesti e sorrisi ci siamo presentati e ognuno dei "cavalieri", dal più vecchio al più giovane, ha scelto tra noi la sua "dama": non ci hanno più mollato. Abbiamo intonato le loro canzoni, i cori quechua dedicati agli sposi, condiviso birre e brindisi, siamo stati amici, tutti, senza distinzione alcuna.


Ogni tanto mi fermavo, guardavo le donne, i loro abiti per l'occasione, i gesti che si scambiavano, l'attenzione verso i loro bimbi. Poi spostavo il mirino sul gruppo di anziani. Sorrisi sdentati e una birra sempre pronta per essere condivisa.


Ormai ci avevano preso gusto, ad ogni nuovo disco era d'obbligo invitarci a ballare per contaminarci con un po' della loro tradizione. Impacciati e un po' brilli ci siamo volentieri prestati al gioco. Scattavo foto a raffica, stavo vivendo una situazione surreale fuori da ogni programma. E' senza aspettativa che arrivano le cose più belle.




PACHAMAMA


Tradizioni e leggende. Sono vari i miti a cui il popolo peruviano fa riferimento. Uno tra i piú importanti é quello della Pachamama (in quechua Pacha = terra e Mama = madre). Alla Madre Terra si rivolgono Ofrende, offerte per ogni occasione: per la salute, per i viaggi, per la casa, per il raccolto. Aggirandosi per le strade del Paese non è raro assistere a certi rituali. Durante il matrimonio questa tradizione si è fatta sentire forte.


OPEN BAR


Che festa è senza open bar? Non c'era molta scelta. O birra o mate de coca e al posto di pop corn e patatine da sgranocchiare foglie di coca al naturale, senza alcun principio arrivo, utilizzo legale che fa parte della tradizione popolare. Le donne stavano da una parte, gli uomini seduti in gruppo dall'altra a masticare compulsivamente la propria riserva di foglie. Le porzioni vengono conservate in sacchettini o borsette eccentriche: fonte inesauribile di energia offerta sempre volentieri ai turisti.

Però no, ho gentilmente rifiutato e continuato a, diciamo "ballare".



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Unirsi alle feste e ai riti autoctoni è una magia. Un privilegio raro.

E quando capita devi tenerlo stretto e farne tesoro. Mi è successo in diverse parti del mondo, dalla Thailandia alla Giordania ma mai come in questa occasione mi sono sentita fortunata. Ho ringraziato me stessa per essermi presa e portata fin lì. A migliaia di chilometri di distanza da casa per partecipare ad una festa di matrimonio come non mi sarei mai aspettata. Niente tacchi vertiginosi o abiti stretti. Ma un'immensa voglia di far parte, per qualche ora, di un universo così diverso dal mio.


FUSO ORARIO


L'Italia è 7 ore avanti rispetto al Perù. Quanto basta per confondere il giorno con la notte. Ma vista la situazione ai limiti del "normale", un lieve rincoglionimento da fuso ci cadeva a pennello.


PROVERBIO PERUVIANO


"Se sai ascoltare impari". Mi ricordo di averlo sentito da una guida locale.

Non c'è stato nulla di più vero in questo viaggio. Andare, ascoltare, imparare.


LOST AND FOUND


Prendo: il bagno di vita fatto durante la festa. Lasciarsi andare a qualcosa di nuovo che ti fa ballare e cantare anche se non ti riconosci nei gesti e nelle parole.


Lascio: la tristezza negli occhi della sposa. In mezzo a quella baraonda non ha mai accennato ad un sorriso. Colpa dell'emozione, voglio pensare che sia stato così.


BUGIARDINO DEL VIAGGIATORE


AVVERTENZE: è importante sapere che...

... il matrimonio è una vera chicca di esperienza. Bisogna aver rispetto delle culture, degli usi e delle tradizioni altrui. E' un momento intimo e sacro da "maneggiare" con cura e delicatezza.


ESPERIENZA ADATTA A CHI: è un fiala di compagnia contro la solitudine.

Fai parte di quelli che non vanno a una festa se non conoscono nessuno? Sbagliato.

In certe occasioni basta sapersi aprire e tendere la mano a chi ti invita a ballare.

L'imbarazzo lascialo a casa.

Adatta, quindi, a chi intende superare il limite della timidezza.


NON ADATTA A CHI: ai guastafeste per definizione. Ci vuole una certa propensione all'osservazione e all'ascolto, il tatto prima di tutto. No risse, no atteggiamento da padrone se ti rovesciano la birra addosso. Chi non si trova a proprio agio in situazioni da sagra di campagna probabilmente non si divertirà.


EFFETTI (IN)DESIDERATI: i canti hanno testi semplici e melodie orecchiabili.

Ciò significa che finita la festa continuerai a cantare, in bagno, in bus, ovunque.

Tipo coro da stadio. Una boccata di leggerezza e allegria. INTERAZIONI: sono tanti i motivi per i quali vale la pena visitare il Perù.

Al di là del valore storico e archeologico e degli itinerari classici che vanno necessariamente battuti, ci sono esperienze capitate o cercate, che fanno parte della scoperta di questo Paese straordinario.

Situazioni che non devono proprio sfuggirti se vuoi vivere appieno la vita da locale. Eccone alcune.


- Trekking nella valle del Colca


E' il secondo canyon più profondo al mondo. Si parte da Arequipa attraversando la pampa di Canahuas e osservando le vigogne allo stato brado. Generalmente si va per avvistare i condor in volo dal mirador, una sosta piuttosto turistica. Il trekking invece è molto più genuino. Un paio di giorni bastano a vivere la valle dal punto di vista naturalistico e a scambiare qualche parola con la gente dei villaggi. Obiettivo, arrivare all’oasi, un vero miraggio con piscina per rilassarsi e ripartire.





- Machu Picchu


Che te lo dico a fare? Tra mito e leggenda il Machu Picchu è quell'immagine stampata sui libri di scuola che quando ci sei dentro non ti sembra reale. E' il luogo più remoto in cui sia mai stata, penso. Comprensibile che sia stato scoperto solo nel '900.


Ore e ore di viaggio, di bus, auto, camminate e treni presi, ma lo spettacolo una volta arrivati alla città perduta ripaga. Il sito inca per eccellenza è una delle sette meraviglie del mondo moderno. Soggiornare ad Aguas Calientes (punto di partenza obbligato) è un po' come stare a Gardaland. Tutto molto artefatto. Il treno per arrivarci invece è una figata. L'Incarail ha un fascino d'altri tempi: ho viaggiato in prima classe (mai fatto prima ma ne valeva la pena). Un buon tè, carrozza panoramica ed un sogno che inizia a prendere forma.


- Rainbow Mountain


Vinicunca, "la montagna colorata", "il monte dei sette colori", "la montagna arcobaleno", comunque la si chiami è il gioiello delle Ande. La base di partenza è Cusco, che merita sicuramente una visita. Lungo il tragitto nella valle incantata incontrerai le comunità locali, l’alpaca, il lama, la vigogna e tutti gli animali che popolano l’altopiano da secoli.


Quando pensi che la parte peggiore sia fatta, in realtà il traguardo è ancora lontano. Quando sembra che tu sia per conquistare la vetta, la parte più ripida sta solo per iniziare. Gli ultimi 100 metri sono devastanti, manca l'ossigeno, la testa si fa pesante ma non devi mollare. Per arrivarci ci vogliono fiato e un minimo di allenamento: un acclimatamento graduale è indispensabile perchè si arrivano a toccare gli oltre 5 mila metri di altitudine. Un grosso aiuto (nel mio caso ce n'è stato bisogno) te lo danno muli e cavalli, giusto per riposarsi un attimo ma avanzare comunque.

Una visione unica che ti costa sudore e fatica.





- Isole Ballestas


Conosciute anche come le Galapagos dei poveri, queste piccole isole al largo della città di Pisco immerse nell’oceano Pacifico sono il paradiso naturale della fauna marina, pinguini e leoni marini in primis. Dall’embarcadero di Paracas salpa il motoscafo veloce. Sosta al maestoso Candelabro, mentre migliaia di cormorani ti planano sulla testa. Un’esperienza perfetta per gli amanti della natura e del bird watching ma…occhio al guano, arriva a pioggia!


Divertente e suggestiva anche la visita all’oasi di Huacachina, un’area desertica composta da dune di sabbia soffice dove mettersi alla prova col Dune Buggy (esperimento mal riuscito per me che sono una frana alla guida) o fare sandboarding con le tavole da surf.




- Volo sulle linee di Nazca


Un’esperienza da non farsi mancare se si decide di attraversare la Cordillera delle Ande. Bisogna essere assistiti dal meteo perchè se c’è nebbia gli ultraleggeri non partono, un’occasione persa... come nel mio caso, ma ho ripiegato sul mirador, un buon compromesso! Anche da lì sono visibili alcuni dei geroglifici. Ci sono ben oltre 13 mila linee tracciate sul terreno dell’arido altopiano che si estende tra Lima ed Arequipa. Hanno le forme più disparate: geometriche, sagome animali, stelle e figure mitologiche. Un alfabeto da decifrare.



- Navigazione del Lago Titicaca con sosta alle isole galleggianti degli Uros


Navigazione emozionante sul lago più alto del mondo. Lo spirito d’adattamento non può mancare: ad ospitarti saranno le famiglie locali in case molto semplici senza luce ed acqua corrente. Sembra impossibile da credere ma le tipiche isole degli Uros fatte di canna e paglia intrecciata ed ancorata al fondo del lago, galleggiano davvero.



Se salti ti si muovono sotto ai piedi. Sono isole mobili, che hanno una durata limitata nel tempo, abitate da poche famiglie che ti inviteranno ad entrare nella propria capanna galleggiante per fare acquisti. Uno shopping decisamente alternativo!

Taquile è nota per i pregiati tessuti rigorosamente fatti a mano (ho comprato tovaglie divine e copri cuscini). La sua arte tessile nel 2005 è stata addirittura inserita tra i “Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dall’UNESCO!


Da lì poi era previsto il rientro ma siccome l'inconveniente è dietro l'angolo, l'imbarcazione non ha voluto saperne di ripartire. Siamo rimasti a piedi, galleggiando sulle isola galleggianti.

Aspettare i "soccorsi" sulle sponde del Lago Titikaka in compagnia dei bambini del posto è stato un fuori programma coi fiocchi.




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