Montenegro e Bosnia on the road: tra silenzi, bellezza e memoria
- #STORIEALCHECKIN
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Ci sono viaggi che non si limitano a una meta: diventano passaggi, rivelazioni. Posti in cui trovi quello che non ti aspetti. Il nostro itinerario on the road tra Montenegro e Bosnia è stato proprio questo: un attraversamento lento di confini, storie, silenzi e meraviglie. Siamo partiti dal mare, abbiamo scalato montagne, ci siamo persi in canyon e bazar, e abbiamo toccato con mano le ferite della storia. In mezzo, chilometri di stupore.
Certe strade ti restano dentro. E non solo per i panorami da cartolina (e il fatto che non siano autostrade ma spesso lingue di asfalto bucato ed eroso dal tempo a una sola corsia!!), ma per le storie che raccontano. Ad ogni curva. Quando ho scelto il Montenegro come destinazione di inizio giugno avevo voglia di una montagna ancora inesplorata dai più. Piuttosto low cost e...abbastanza wild. Accontentata, direi!
DA ANCONA A SPALATO: LA TRAVERSATA CHE SA DI ATTESA
Siamo partiti da Ancona con il traghetto notturno Snav diretto a Spalato. Sistemazione in cuccetta (letti a castello) più che dignitosa, comoda per riposare cullati dalle onde del mare. Come fosse una mini crociera: passeggiate sul ponte al tramonto, drink in poltrona al Cafè del deck 7 e la giusta atmosfera per entrare nel "mood vacanza".
Spalato, contro ogni previsione, merita almeno una passeggiata: il Palazzo di Diocleziano è un dedalo vivo di storia, tra resti romani e bar moderni. Nella piccola Venezia dell'Adriatico ci sono almeno tre cose da vedere:
Palazzo di Diocleziano: entrare nelle sue mura è come camminare in un museo a cielo aperto. Perdetevi tra colonne, cantine romane e piazzette. Non mancheranno i "gladiatori romani" pronti ad essere immortalati in foto (e pagati), proprio come al Colosseo.
Riva: il lungomare vivace, perfetto per un gelato o un aperitivo guardando il tramonto.
Mercato di frutta e verdura: colorato e autentico, per scoprire i sapori locali prima di partire.
MONTENEGRO: DOVE IL TURISMO NON E' ANCORA ARRIVATO, UN'ESPLOSIONE DI AUTENTICITA'
Varcato il confine (tassativo avere con voi tutti i documenti originali e cartacei, compreso libretto di circolazione perchè i doganieri non perdonano) il Montenegro ci accoglie con la sua anima wild. E già un primo - importante - imprevisto: respinti alla frontiera. Siamo dovuti tornare a Dubrovnik e noleggiare un'auto che avesse tutti i documenti idonei (salvo poi scoprire che il libretto di circolazione originale lo chiedono a campione, tipo a un viaggiatore su mille. E noi eravamo quell'uno!).
L'avventura, dunque, è cominciata! Con la nostra Clio di seconda mano targata Croazia - e un po' di amaro in bocca, non è mai semplice sentirsi respinti e gestire il panico che ne consegue - inizia l'on the road montenegrino. In molte zone dell’entroterra l’inglese è una rarità e il turismo di massa sembra un’eco lontana. Ma è proprio questo a rendere speciale il nostro soggiorno fin dal primo giorno!
KOTOR: PERDERSI TRA MURA ANTICHE, ISOLOTTI E VETTE PANORAMICHE
La prima tappa è Kotor, incastonata in una delle baie più suggestive d’Europa. Avevo voglia di fiordo ed atmosfere "norvegesi". Ecco un'ottima alternativa alla Scandinavia, decisamente più economica e presa meno d'assalto (anche se al porto attraccano enormi navi da crociera). Il colpo d'occhio, almeno per le cosiddette "bocche di Cattaro" è lo stesso. Un bagno di natura che lascia a bocca aperta! Veri e propri fiordi tra i quali affiorano due isolotti visitabili.
Cosa vedere a Kotor?
Il centro storico, racchiuso da possenti mura veneziane, è un labirinto di viuzze e piazzette dove si mescolano odori di pesce, gatti sonnecchianti e voci in dialetti diversi. Da non perdere:
Passeggiata sulle mura: la salita al Castello di San Giovanni conta circa 1.350 gradini. La vista dall’alto ripaga ogni goccia di sudore.
Escursione in battello a Perast: partono dal porto escursioni in barca verso Perast, paesino minuscolo ma incantevole. Un borgo barocco sul mare, da esplorare con calma.
Isolotto della Madonna degli Scogli: si raggiunge in pochi minuti di navigazione (in combinazione con Perast). La chiesetta è una vera perla.
Museo del gatto. Ebbene sì, Kotor ne ha uno, imperdibile per i "gattari" come me.
Funivia verso il Monte Lovćen: questa esperienza vale decisamente il viaggio! La funivia (costruita da un'azienda alto atesina) parte da Kotor e in meno di dieci minuti vi porta a 1.300 metri. Da lì, potete raggiungere il Mausoleo di Njegoš con una breve camminata: la terrazza panoramica regala una vista sconfinata su montagne e mare. E' stato un fuori programma super apprezzato; una gita a misura di famiglia considerando che, una volta arrivati in vetta, si possono praticare sport all'aria aperta, ci si può perdere tra i sentieri escursionistici e fermarsi in "baita" per un'ottima salsiccia grigliata...con vista!
Chi soffre di vertigini può sempre optare per la salita in auto ma...auguri per le strade! La serpentina conta qualcosa come 50 tornanti.
LAGO DI SKUTARI: UNA QUIETE FUORI DAL MONDO TRA CANNE, NINFEE E CORMORANI
Il Lago di Skutari (o Scutari) è il più grande dei Balcani. Parte montenegrina, parte albanese, è un regno di silenzio e natura. Il secondo giorno abbiamo guidato in direzione di questa tappa pensando che fosse solo "utile per un pit stop" prima della montagna. E invece anche qui il Montenegro ci ha sorpresi.
Trovare l'alloggio prenotato su booking non è stato semplice. Rijeka Crnojevica (il punto strategico dal quale oltre al viewpoint per ammirare il lago dall'alto, partono anche le imbarcazioni per i tour turistici) è il nostro riferimento. Dopo esserci persi causa google maps che non conosce certe strade, arriviamo al nostro alloggio. Un'oasi sperduta nel nulla dove l'ospitalità dei due locandieri (una coppia di locali tuttofare) ha significato tutto. Cena con vista sul lago a base di trote pescate da "capitan Drago" e un panorama assurdo: Montenegro o Amazzonia?
Giro in barca tra le ninfee: lo abbiamo fatto grazie alla gentilezza di Drago, che oltre ad assistere sua moglie in cucina, pescare e fornirci informazioni a gesti causa impossibilità di comunicazione in lingua montenegrina, ci ha fatti salire a bordo del suo barchino (dotato di motore, anche se in teoria pensato per essere un'imbarcazione a remi). Due ore e mezza very slow tra canneti, isolotti e fiori d’acqua. Un'immersione di natura e relax, tra ninfee e uccelli di ogni specie. Non a caso questo viene chiamato dai "locals" Amazon Tour. Il lago serpeggia in un mare di verde come fosse il Rio delle Amazzoni.
Birdwatching: la zona è un paradiso per gli amanti della fauna avicola. Con un po’ di fortuna si possono avvistare pellicani dalmata, aironi, cormorani.
Visita ai villaggi di pescatori: come, appunto, Rijeka Crnojevića, dove il tempo sembra essersi fermato. Ottimi anche i ristoranti con piatti locali a base di pesce d’acqua dolce. Quelli non mancano mai, anche se ti sembrerà di essere nel posto più remoto dei Balcani, un posto dove mangiare (e bene) lo troverai sempre!
ECCOCI NEL PARCO DEL DURMITOR: TRE NOTTI IN UN SOGNO
Siamo rimasti tre giorni immersi nella natura del Parco Nazionale del Durmitor, patrimonio UNESCO. Qui, il Montenegro mostra la sua anima più alpina. Il motivo di questa sosta? La voglia di montagne dolomitiche a prezzi....stracciati. E' stata una buona idea, perchè dormire, mangiare, svegliarsi, addormentarsi qui (alloggio imperdibile) è stata una delle cose più incredibili che abbia mai fatto.
Arrivarci anche in questo caso, è tutt'altro che intuitivo. Dalla cittadina di Savnik (ad una mezz'ora da Zabljak, porta d'accesso al parco), si perdono completamente tracce e orientamento se non si seguono alla lettera le indicazioni dell'host. Ma una volta conquistata la meta, l'atmosfera è surreale (una menzione speciale alla trattoria a conduzione familiare a due passi dal nostro cottage che ci ha servito una cena tipica memorabile!). La nostra Silence House ci rimarrà nel cuore per sempre!
Questo soggiorno è stato pensato per godersi il contatto con la natura. Ma al Durmitor non mancano le cose da fare:
Trekking: dal facile anello attorno al Lago Nero (Crno Jezero) alle escursioni più impegnative verso le cime del Bobotov Kuk.
Zip-line sul canyon del fiume Tara: una delle zip-line più spettacolari d’Europa, sospesi a 150 metri di altezza sul canyon più profondo del continente (secondo solo al Gran Canyon!)
Giro panoramico sulla Durmitor Ring: 85 km di strade secondarie tra altipiani, pascoli, piccoli villaggi e punti panoramici mozzafiato. Fermatevi spesso, ogni curva è una cartolina.
SARAJEVO: IL CUORE PULSANTE DEI BALCANI
Dopo il pieno di natura, ecco la capitale della Bosnia. Altro Stato, altra esperienza! L’ultima tappa del nostro on the road è stata Sarajevo. Una città che non si dimentica. Ma per questo gran finale, serve un articolo ad hoc. Eccolo qui.
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