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Sunshine Blogger Award 2020

Il bello dei social, anche per chi non è un genio della tecnologia come me, è quello di tessere relazioni. Virtuali ma costruttive. Digitali ma interessanti.

Conoscere altre realtà, scambiare idee, consigli, suggerimenti sul tema viaggio, che è quello che accomuna noi "travel blogger".



Sono stata davvero grata a Provincia Mon Amour per avermi coinvolto nell'iniziativa Sunshine Blogger Award 2020, un progetto "a catena" che ha lo scopo di far conoscere nuovi blog  costruendo vere e proprie reti di amicizia virtuale.


Essendomi affacciata da poco al "mondo blog" è stata una bellissima sorpresa: fare la mia parte, partecipare con entusiasmo, leggerezza e trasparenza ottenendo una menzione per il Sunshine Blogger Award in un anno così particolare, è stata una gioia al quadrato!


Dietro Provincia Mon Amour ci sono due cuori e due penne: quella di Anna, un’insegnante di lettere con la passione per la scrittura, e quella di Francesco (ti consiglio di dare un'occhiata al loro blog, troverai non solo itinerari ma anche spunti interessanti su cinema e letteratura).


L'argomento che più li contraddistingue, ovvero la provincia, è stato il leit motiv di questa estate. La amano, la raccontano con una delicatezza, una sincerità e una poesia che è rara da ritrovare. I loro post ispirano, coinvolgono, fanno riflettere e mi hanno tenuto compagnia in un'estate mai così dedicata al turismo lento, a quello vicino casa, alla riscoperta dei borghi.



Sunshine Blogger Award 2020: le regole



Il Sunshine blogger Award 2020 è un progetto grazie al quale si presentano blog e blogger che ci hanno colpito e di cui volgiamo consigliare la lettura. Se si viene nominati da qualcuno e si decide di partecipare bisogna rispettare 5 regole:


  1. Nominare la persona che ci ha dato il riconoscimento e ci ha dato la possibilità di partecipare, inserendo il link al suo blog

  2. Rispondere alle domande che ci verranno poste a fine articolo

  3. Nominare altri 4 blogger e spiegare i motivi per cui ci hanno colpito

  4. Scrivere le domande a cui loro dovranno rispondere

  5. Inserire nell’articolo le regole di partecipazione e il logo del Sunshine Blogger Award


Rispondo alle domande di Provincia Mon Amour per il Sunshine Blogger Award


1. Raccontaci la tua provincia fra colori, odori e consistenze.

Il mio è un cuore diviso tra due province: quella di Firenze in cui sono nata e cresciuta, quella di Livorno, in cui con ogni probabilità mi trasferirò presto (l’amore fa miracoli!). La prima è il giallo dei girasoli quando l’estate non è ancora finita. Il verde delle campagne, che si scorgono ovunque e che specialmente quando guido e guardo fuori dal finestrino mi regalano quella tranquillità che sa di casa. E NON è il frastuono delle grandi città.




Il mio pesino di provincia fiorentina (Montelupo) infatti è borgo sulle pendici di un castello medievale. E’ storia, artigianato e ceramica. E’ il fornaio, che vai sempre dal solito da anni. Ed è uscire la mattina e salutare tutti quelli che incroci.


La seconda, per adesso, è il blu del mare. Non vedo l’ora di scoprire tutte le altre sfumature.

2. Secondo Stefano Boeri, l’ideatore dei boschi verticali, il futuro è dei borghi e dei piccoli paesi, non solo da un punto di vista turistico, ma anche come scelta di vita. Tu che ne pensi? Preferisci la vita metropolitana o quella di paese?

Sono nata in città ma ho trascorso gran parte della mia vita in provincia. Mi sono sempre chiesta: come sarebbe stato se avessi frequentato la grande città? Sarei una donna diversa oggi? Chissà se avrei affrontato scelte diverse! Non avrei forse lo stesso taglio di capelli e la stessa fame per il mondo. O, forse si.


Il mio paesino, comunque, è stata la mia isola felice. A soli 6 anni mi sembrava inconcepibile, venendo dal centro città di Firenze, che le anziane del mio “nuovo” paese si trovassero a veglia sull’uscio di casa a parlar del più e del meno, a guardar le stelle e raccontare storie. Ad aspettare la processione d’estate. E che lasciassero la chiave nella serratura: tanto qui è sicuro, ci si conosce tutti!”. Eppure quello è stato il mio mini mondo, fatto di brevi distanze, del gelato al circolo sotto casa, del giardino con gli amici la sera ma solo fino alle 22 (ero già adolescente). Dei pomeriggi a casa di Olivia, compagna di banco, che abitava in collina.



Grazie a lei, io bambina di città, ho scoperto la magia delle passeggiate nei campi per arrivare laggiù fino alla chiesa. Delle spighe di grano, del profumo dei fiori. E ho dimenticato ben presto, e senza nostalgia, il frastuono della grande città. Sono cresciuta con un’anima romantica e bucolica, ma sono di ampie vedute: ciò significa che riesco a sentirmi a mio agio anche nel traffico di Bangkok. Dove però non vivrei mai. La qualità della vita, prima di tutto!




3. Adotta virtualmente un borgo e presentacelo.

E' stata l’estate dei borghi. L’estate del restiamo in Italia, della riscoperta di un turismo slow, dei piccoli gioielli a portata di mano. Sembra banale e retorico, ma per me, toscana doc, è stata davvero l’estate del riscatto. Del tempo dedicato in weekend mordi e fuggi a posticini mai presi in considerazione prima. Tra questi il borgo di Torri.


Scoprire la Toscana e i segreti del territorio Senese, non significa solo Val d'Orcia. C'è una provincia forse di serie b, ma assolutamente meritevole: partendo dal Paese di Torri nella Montagnola Senese a 14 Km a sud di Siena significa vestire i panni di pellegrini moderni. Da una parte la quiete, la natura secolare, il silenzio. Dall'altra una storia che parla ancora oggi una lingua interessante!



Torri In posizione strategica tra Siena, il Mar Tirreno e il Monte Amiata con paesaggi intatti lungo i fiumi Farma e Merse fino all'Ombrone è uno storico borgo di origini antiche che ha conosciuto nel medioevo il suo massimo splendore e ancora oggi conserva un'integrità rarissima. C'è solo un b&b. Ci sono pochissimi abitanti, ma tutti super cordiali. C'è una piazzetta, ci sono mille scorci pittoreschi. E' un tuffo in un mondo d'altri tempi: mancano cavalieri e armature, ma l'atmosfera è quella, garantisco!

4. La provincia italiana è una miniera di tesori dimenticati e un cantiere di problemi mai risolti (cemento, inquinamento, depauperamento delle risorse, abbandono): qual è il sito che più ti ha deluso per l’incuria o per la cementificazione selvaggia o per altri motivi?


Sono stata di recente a Pianosa, un'isola assolutamente contraddittoria. Fa parte dell'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, ed è per questo tutelata e protetta come un gioiellino. Ma è anche ex isola carcere, di proprietà del Demanio, è territorio di vincoli e di divieti. Dal '98, anno di chiusura del penitenziario, l'isola è rimasta disabitata: la maggior parte degli edifici sono pericolanti, tutti abbandonati, fatiscenti, in stato di degrado. Il borgo è fantasma. Ci sono cartelli e transenne ma non esiste alcun progetto di recupero. Dico, si può non valorizzare una realtà del genere?




5. Hai mai fatto un viaggio totalmente slow (un cammino, un viaggio on the road in bicicletta o su altri mezzi lenti)? Se la risposta è affermativa raccontacelo.

Un viaggio totalmente slow, ancora è da sperimentare. E non lo escludo dai miei piani futuri. Ho già modificato molto della mia natura: nel corso degli anni infatti ho scoperto la bellezza della lentezza, del non seguire uno schema di viaggio, del non limitarsi a “piantare una bandierina” solo per scattare un selfie e poi ripartire. Scoprire la lentezza per me ha significato fermarmi a parlare con le persone del posto. Condividere un caffè. Conquistarsi la fiducia dei racconti. Stare in silenzio ad ascoltare miti e leggende di una tribù, di un villaggio, di un paesino non troppo conosciuto. Questa è la vera essenza del viaggio, e quando la scopri non ne puoi più fare a meno. In ogni modo, adoro l’idea degli on the road!

6. Hai un luogo dell’anima? Quello in cui fuggi o ti piacerebbe fuggire quando sei sotto pressione?


Non pensavo di averne uno fino a due anni fa. L’ho scoperto tardi, ma ci sono arrivata presto. Non sono una che torna nello stesso posto più volte, invece sull’Alpe di Siusi ci sono “capitata” tre volte in due anni. In stagioni diverse. Con compagnie diverse.




In inverno è fiumi di panna, paesaggio incantato, immacolato. Il rumore dei passi nella neve, la cioccolata fumante in baita che ti scalda le viscere. In estate è prati fioriti, i campanacci delle mucche che ti svegliano la mattina, un libro letto prima che scenda la sera e che la montagna si lasci avvolgere dall’oscurità. Non sapevo fosse il mio posto dell’anima. L’ho scoperto vivendolo, sfidando la mia legge di “non tornare nello stesso posto due volte”. Mi capita di pensarmi lassù, sulle Dolomiti, un giorno coi miei figli. Se non è un incantesimo questo…




7. Ami la letteratura di viaggio?


Non sono una fanatica della letteratura di viaggio ma mi piace da morire leggere romanzi ambientati delle città che sto per visitare o di cui ho nostalgia. Montmarte, per dire, è uno dei miei angoli preferiti al mondo. E mi mancava. E allora mi sono letta di recente tutta d’un fiato una storia (discutibile, ometto il titolo) ambientata tra Place du Tertre, e la Basilique du Sacre-Cœur. E’ stato come ripercorrere quei luoghi insieme ai protagonisti, tornare a pranzare a Le Consulat ….e sentirmi una piccola Amelie nel suo favoloso mondo. Questo è il potere della lettura!

8. I viaggi sono incontri. Raccontaci quello che più ti ha lasciato il segno.

Beh, non posso non raccontare del mio viaggio in Thailandia. E’ stato il viaggio delle mie prime volte: il primo pensato e vissuto da sola, dopo aver lasciato un lavoro sicuro. E’ stata la mia prima volta in Asia, il mio primo compleanno su uno skybar ( e quel Martini a 20 euro non lo scorderò mai), il mio primo trekking nella foresta, il primo zaino in spalla, il primo bagno di notte. E venendo agli incontri, è stato il mio incontro d’amore. In Thailandia cupido ha scoccato la sua freccia più potente: lui, toscano come me. Ma son dovuta andare all’altro capo del mondo per incontrarlo!




9. I viaggi sono paesaggi. Nel tuo paesaggio ideale cosa non deve mai mancare?


Una finestra con vista: che sia mare, campagna, montagna, non importa. L'idea di potermi affacciare su un altro mondo mi ispira, mi rilassa, mi fa pensare.

10. I viaggi sono folklore. Hai mai preso parte a un evento tradizionale molto lontano dalla tua cultura?


Assolutamente si. Mi è capitato in Perù, sull'isola di Amantani, Lago Titicaca. E’ stata un’esperienza talmente potente che ho dovuto raccontarla sul blog perché l’emozione avrebbe rischiato di farmi implodere se non avessi condiviso!


Mi sono ritrovata nel bel mezzo di un matrimonio quechua, un evento molto sentito e legato alla tradizione contadina locale. Di quelle feste che coinvolgono tutta l’isola, turisti compresi (anche se si contano sulle dita di una mano, quindi diventa una sorta di privilegio partecipare).




I festoni erano rotoli di carta igienica. L’allestimento del catering: casse di birra e foglie di coca (non quella sintentica!) servite direttamente da mano a mano. Niente piatti. Niente abiti della domenica. La banda intonava canti tradizionali che ho imparato velocemente a gridare. Gli anziani invitavano noi stranieri a seguirli nelle danze e senza dire una parola, con impaccio e timidezza, ci siamo buttati.


Abbiamo intonato cori quechua dedicati agli sposi, condiviso birre e brindisi, siamo stati amici, tutti, senza distinzione alcuna. Una prova d’integrazione perfetta!

11. I viaggi sono nostalgia. Che rapporto hai con questo sentimento?


Sono una nostalgica cronica. La nostalgia fa parte di me, da sempre, ma solo crescendo ho imparato a gestirla. Ho nostalgia di casa quando faccio la valigia. E nostalgia dell’aeroporto quando sono in volo. I cimeli di viaggio sono una delle mie collezioni preferite.




Se prende il sopravvento, è una nemica. Ma se riesci a fartela amica, diventa un alleato. Solo i nostalgici, secondo me, sanno raccontare e vivere un viaggio o un ricordo, con quel tocco di poesia che fa la differenza. Basta un odore, un sapore, ed ecco che la visione di “quella volta in cui…” si impossessa di me. A piccoli passi sto imparando che nostalgia non è vivere nel rimpianto del passato, ma dare il giusto valore all’esperienza vissuta e sperare di poterla replicare presto. Col sorriso.



I 4 Blog scelti da me per il Sunshine Blogger Award 2020


Adesso tocca a me "nominare". La scelta è dettata dalla qualità del contenuto, dai temi trattati e dal modo di esprimere i concetti, che trovo mai noioso e mai banale.


Enrica, archeologa, travel designer e guida abilitata ti porta in giro per la sua Sicilia con itinerari mai scontati e appassionanti. Se ami questa splendida regione non puoi non seguirla!



E' il titolo del suo libro: in comune abbiamo la passione per gli aneddoti sui luoghi visitati e i personaggi incontrati lungo il cammino. Per le persone conosciute e le relative storie. Pochi fronzoli, come dice lei, e si va dritti al dunque!



Gabriele e Denise sono toscani come me, esperti di Gifts & tips made in Tuscany, scrivono di viaggi consapevoli ed ecosostenibili. Spesso ci troviamo a visitare gli stessi posti, ci scambiamo opinioni... con la promessa di conoscerci, un giorno, di persona!



Trovo Marco e Irene super comunicativi, genuini, semplici e auto ironici (il che non guasta mai!). Adoro il loro feed e il loro stile. Il sito merita sicuramente di essere seguito.



Le mie domande per il Sunshine Blogger Award 2020


Le 10 domande a cui dovranno rispondere i protagonisti delle nomination:


- Viaggiare è una scoperta continua: qual è stato il momento (il viaggio) o il luogo che ti ha fatto capire che non avresti mai più smesso di fare le valige e partire?


- Che tipo di viaggiatore sei? Come ti descriveresti? Da città, da borgo, da organizzazione maniacale o da on the road improvvisato?


- Qual è stato il momento più duro che hai dovuto affrontare in viaggio?


- Turismo lento ed ecosostenibile: hai mai sperimentato? Credi in questo nuovo approccio?


- Quali sono i riti, i preparativi della pre partenza e gli oggetti che non possono mancare in valigia?


- I viaggi sono incontri. Raccontaci quello che più di altri ha lasciato il segno.


- Adotta virtualmente un borgo e presentacelo.


- Qual è stata la tua rivelazione di questa estate di turismo "made in Italy"?


- Che rapporto hai con i social? Hai qualche suggerimento per riuscire ad integrare l'attività di blog a quella di Instagram?


- C'è un posto nel mondo in cui non ti stancheresti mai di tornare?



Conclusioni


Non vedo l'ora di leggere le risposte dei 4 blogger nominati! Ma qui sotto, nei commenti, chiunque voglia dirmi la sua è ben accetto.

Il tuo punto di vista è prezioso. Conosciamoci!












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